Dalla difesa a Ita: i dossier aperti tra Italia e Francia. Cosa succede dopo lo strappo sui migranti?

Dalla difesa a Ita: i dossier aperti tra Italia e Francia. Cosa succede dopo lo strappo sui migranti?

Dalla difesa a Ita: i dossier aperti tra Italia e Francia. Cosa succede dopo lo strappo sui migranti?



I rapporti Italia-Francia sono enormi e in ogni campo, e resistono alle crisi politiche, molto spesso passeggere. Ma che rivelano la criticità permanente sui temi sensibili. Come quelle dei migranti. Con i governi di tutti i colori, di qua e di là delle Alpi. L’ultima grana è sulla pelle di centinaia di africani stipati sulla Ocean Viking e gli altri intrappolati nelle altre navi. E così la Francia – che accoglie una nave – allo stesso tempo sospende l’insieme delle redistribuzioni dei 3500 rifugiati a beneficio dell’Italia e chiama tutti gli altri partecipanti al meccanismo europeo, soprattutto la Germania, a fare altrettanto.

L’incidente di Bardonecchia del 2017

Non è certo la prima volta che accadono incidenti e ritorsioni, come quella del 2018 (c’era ancora il governo Gentiloni) con l’irruzione di agenti francesi nel centro di accoglienza migranti di Bardonecchia, trasformato in una crisi politica con convocazione dell’ambasciatore francese a Roma, Christian Masset, alla Farnesina. Ma altre vicende erano accadute anni prima alla frontiera di Ventimiglia nel 2015, al governo c’era Matteo Renzi e in Francia il presidente socialista Hollande. Per non parlare della visita ai gilet gialli del ministro Di Maio nel primo governo Conte, incidente alla fine dimenticato. E ora? L’aria in due settimane è cambiata rapidamente, da quando Emmanuel Macron e Giorgia Meloni si sono incontrati sulla terrazza del Melìa, con vista sul Cupolone di San Pietro. Si era parlato di energia, difesa e transizione, e sullo sfondo c’erano – e ci sono ancora- diversi dossier importanti che devono andare avanti. Del resto meno di un anno fa è stato siglato il Trattato del Quirinale, un’alleanza-quadro a lungo termine, che deve produrre delle ricadute che possano cementare l’asse Roma-Parigi, sulla falsariga di quello con Berlino.

L’alleanza sulle navi militari, ma anche nei satelliti e nei microchip

Molti i campi di collaborazione, a partire dalla cantieristica, anche se la fusione Fincantieri-Stx sulle navi civili è naufragata, una dimostrazione di come il nazionalismo economico resta un elemento chiave anche nell’Europa del mercato unico. Ma resta comunque un caso abbastanza isolato, tanto che nel segmento militare l’alleanza Fincantieri-Naval Group – l’alleanza si chiama Naviris – va bene e da molti anni produce navi tra le migliori (su tutte la Fremm). E va ricordata la storica e fruttuosa alleanza in St Microeletronics. Inoltre Francia e Italia lavorano nella nuova frontiera spaziale relativa alle connessioni internet via satellite. Nella notte tra il 7 e l’8 settembre l’Agenzia Spaziale Europea (Esa) ha lanciato con successo grazie a un vettore Ariane 5 il satellite di telecomunicazione Eutelsat Konnect Vhts dalla base di Kourou situata nella Guyana francese.

Ita Airways, si riapre la partita. In campo non più solo Francia, ma anche Germania

Ora il dossier forse più delicato è quello relativo alla vendita di Ita Airways, la ex Alitalia. Con l’arrivo del nuovo governo, il dossier è passato nelle mani del ministro dell’Economia, Giancarlo Giorgetti che lo scorso 31 ottobre ha scelto di non prorogare la trattativa in esclusiva con il consorzio guidato da Certares, in alleanza commerciale con Air France-Klm e Delta, in corso dal 31 agosto che non aveva ancora sciolto alcuni importanti nodi, a partire dalla definizione del piano industriale e l’individuazione del partner industriale. Si è così riaperta la partita con Msc-Lufthansa e con Indigo Partners. Poi la decisione di azzerare il board che si presenterà dimissionario alla prossima assemblea ordinaria, chiamata ad occuparsi delle nomine.



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